Melani: L'empio punito

Series: Baroque Era  Publisher: A-R Editions
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Alessandro Melani
L'empio punito

Edited by Luca Della Libera

B228 Melani: L'empio punito
978-1-9872-0812-2 Full Score (2022) 9x12, xcvii + 361 pp.
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Alessandro Melani’s L’empio punito was produced during a short period of prosperity for Roman opera in the second half of the seventeenth century. The libretto, by Filippo Acciaiuoli, versified by Giovanni Filippo Apolloni, adapts the Don Juan myth into an operia seria form. By borrowing many elements from classical literature, Acciaiuoli and Apolloni distance their story from the psychological and ideological topics of the original myth, thereby creating space to parody some of its previous models. The first performance, at the Teatro Colonna on 17 February 1669, was sponsored by Cardinal Flavio Chigi, Agostino Chigi, Lorenzo Onofrio Colonna, and Cardinal Giacomo Rospigliosi, a collective sponsorship following the similar successful production of Il Girello in 1668. Contemporary accounts describe L’empio punito as a novelty and praise its production, especially the visual aspect, which was so well received that a second row of seats was added to allow the entire audience a good view of the stage. The scenery, costumes, ballets, and the various nobles in attendance were all described in the surviving avvisi; the quality of the music and the singing were also highly praised.
Sinfonia
 
Atto primo
Scena prima
Coro di stallieri: “Gran tormento”
Aria (Ipomene): “Aurette vezzose”
Coro di stallieri: “Oh che pena”
Scena seconda
Aria (Cloridoro): “Armenti guerrieri”
Duetto (Cloridoro, Ipomene): “O lumi beati”
Coro di stallieri: “Alla caccia, compagni”
Scena terza
Aria (Atamira): “Vaghe frondi”
Scena quarta
Aria (Capitano): “Si salvi chi può”
Coro di marinari: “Eolo muove in mar”
Scena quinta
Duetto (Pastorelle): “Giunt’è più volte”
Aria (Acrimante): “Io v’amai e v’adorai”
Duetto (Acrimante, Atamira): “Assistimi amore”
Aria (Atamira): “Piangete, occhi, piangete”
Scena sesta
Aria (Atrace): “Quanto è dolce goder la libertà”
Aria (Atrace): “Fu troppo acuto dardo”
Scena settima
Aria (Ipomene): “Gradite catene”
Aria (Delfa): “Il tuo ben non fa più caccia”
Scena ottava
Duetto (Delfa, Bibi): “Non più strali”
Scena nona
Aria (Atrace): “Trafiggetemi pure”
Scena decima
Scena undicesima
Scena dodicesima
Duetto (Cloridoro, Ipomene): “O mio bene”
Scena tredicesima
Aria (Acrimante): “Tormentose faville”
Scena quattordicesima
Aria (Delfa): “Ridi amor”
Aria (Bibi): “Molto ben io ti comprendo”
Scena quindicesima
Scena sedicesima
Duetto (Atamira, Acrimante): “S’hai libero il core”
Scena diciassettesima
Aria (Acrimante): “È solo a chi spera chimera il gioir”
Scena diciottesima
Aria (Atrace): “Il mio cor che neghittoso”
Corrente
Sarabanda
 
Atto secondo
Scena prima
Aria (Delfa): “Questi ferri che mi negano”
Scena seconda
Scena terza
Aria (Ipomene): “Chi pretende in amor”
Scena quarta
Aria (Acrimante): “Crudo amor”
Scena quinta
Scena sesta
Scena settima
Aria (Ipomene): “Lieto pesce”
Scena ottava
Scena nona
Duetto (Acrimante, Atamira): “Se d’amor la cruda sfinge”
Aria (Atamira): “Accenti pungenti”
Scena decima
Aria (Ipomene): “Troppo tardi, o mio ben”
Scena undicesima
Duetto (Cloridoro, Ipomene): “Mio cor”
Scena dodicesima
Aria (Atamira): “O finto veleno”
Scena tredicesima
Scena quattordicesima
Aria (Acrimante): “Tormentatemi sempre”
Scena quindicesima
Duetto (Acrimante, Atamira): “Crudel, mi tradisti”
Scena sedicesima
Aria (Cloridoro): “Uccidetemi, sospiri”
Scena diciassettesima
Scena diciottesima
Scena diciannovesima
Duetto (Cloridoro, Ipomene): “Ingrato amore”
Scena ventesima
Aria (Atrace): “Stelle, voi ch’in cielo”
Duetto (Atamira, Atrace): “Io fuggire? Pria morire”
Scena ventunesima
Aria (Delfa): “Santa poltroneria”
Duetto (Delfa, Bibi): “Deh, vieni”
Scena ventiduesima
Coro di demoni: “Ai diletti, alle gioie”
Duetto (Proserpina, Plutone): “Del regno d’erebo”
Ballo delle furie
 
Atto terzo
Scena prima
Aria (Bibi): “Se questa vita dura”
Scena seconda
Scena terza
Aria (Ipomene): “Aurette tenebrose”
Scena quarta
Aria (Acrimante): “Alla fonte, al prato”
Scena quinta
Scena sesta
Scena settima
Scena ottava
Aria (Cloridoro): “Scioglie Febo il biondo crine”
Scena nona
Aria (Atrace): “Ma se stral nella faretra”
Scena decima
Aria (Atamira): “Il pretender pietà”
Scena undicesima
Aria (Atrace): “All’armi su, su”
Aria (Atrace): “A morte, mio core”
Scena dodicesima
Scena tredicesima
Aria (Atamira): “Morte, finisci un dì”
Scena quattordicesima
Duetto (Delfa, Bibi): “Addio Delfa”
Scena quindicesima
Duetto (Delfa, Niceste): “S’io son vecchia e non ti piaccio”
Scena sedicesima
Aria (Acrimante): “Consigliatemi, pensieri”
Aria (Bibi): “Al vascel della mia groppa”
Aria (Acrimante): “Sassi, che taciti”
Ballo delle statue
Scena diciassettesima
Aria (Acrimante): “Pene, pianti, e sospiri”
Scena diciottesima
Aria (Caronte): “Vogate, o sudditi”
Aria (Caronte) “Alla vela, alla vela”
Scena diciannovesima
Aria (Atamira): “Tormenti, che fate?”
Duetto (Delfa, Bibi): “La ricchezza altrui riesce”
Duetto (Delfa, Bibi): “Godiamo pur, godiamo”
Scena ventesima ed ultima
Duetto (Atamira, Atrace): “Si stringa pur”
Duetto (Cloridoro, Ipomene): “Alle gioie mio core”
Quartetto (Atamira, Cloridoro, Ipomene, Atrace): “Così punisce il ciel”